La sconfitta in Champions League ha fatto male alla Juve. Per il passivo, pesante e inaspettato per quanto entrambi i gol siano frutto di episodi, ma soprattutto perché la squadra bianconera non è riuscita a espirimere, se non per pochissimi minuti, il gioco aggressivo che di solito la contraddistingue. Quella che non manca è la voglia di riscatto, c’è la voglia di provare a ribaltare il risultato dell’Allianz, lo abbiamo sentito dalla bocca di Giorgio Chiellini ieri, lo ribadisce Alessandro Matri oggi. Prima di mercoledì c’è però un altro impegno importante e da non sottovalutare assolutamente, la sfida casalinga con il Pescara:

Beh, calmi: in questi otto giorni c’è il Pescara di mezzo. Un match da non sottovalutare. Vincere ci manterrebbe a grande distanza dalle inseguitrici in campionato e ci permetterebbe di presentarci al ritorno di Champions con serenità. Per quanto riguarda il Bayern, il gap c’è: la squadra tedesca ha esperienza e grandi individualità. Ma sono convinto che gioco e organizzazione ci possano aiutare. Noi siamo consapevoli della nostra forza, nel calcio tutto è possibile e subito dopo la fine della partita di Monaco ci siamo rincuorati cominciando a pensare al ritorno. Ma anche all’Allianz Arena eravamo stati bravi a tenere dopo il gol a freddo. E il Bayern, pur avendo meritato la vittoria, ha segnato due reti abbastanza assurde.

L’attaccante juventino definisce assurde le due reti dei bavaresi e l’aggettivo sembra azzeccato se non altro perché in entrambi i casi è pesante la responsabilità di Gianluigi Buffon, uno che di solito guadagna titoloni in prima pagina grazie alle prodezze con le quali spesso risulta decisivo nei successi bianconeri. Proprio il portiere è stato suo malgrado al centro di una polemica scatenata dalle parole di Franz Beckenbauer che lo ha definito un “pensionato”. Dopo la difesa di ufficio di Marotta, arriva quella di Matri:

Infastidito dalle parole su Buffon? Un po’. Non si è trattato di dichiarazioni intelligenti. Ma Gigi, che intelligente lo è, l’ha presa comunque bene, senza farsi condizionare. È un grande: lo si esalta tanto, ma non abbastanza. é un fenomeno: come Messi, come Maradona… Uno dei giocatori più forti della storia, nel suo ruolo.

L’ex Cagliari si schiera dalla parte di Conte e condivide le esternazioni dell’allenatore a proposito dell’importanza degli investimenti e del budget nel calcio moderno. Il tecnico a fine partita aveva detto che una delle differenze principali tra la sua squadra e quella tedesca risiedeva nelle differenti possibilità economiche, una dichiarazione sorprendente anche alla luce del fatto che mai prima ad ora Conte si era espresso in questi termini, in ogni caso anche Matri la pensa come lui:

La frase del mister sembra banale, ma è la realtà. Se prendi giocatori di quella caratura sei avvantaggiato. I campioni qua ci sono, ma davvero affermati solo 4 o 5. Poi siamo tutti ragazzi che ancora devono dimostrare e confermarsi. Buffon, Barzagli, Chiellini, Pirlo hanno vinto tanto e per loro può parlare il passato, per noi un po’ meno.

Infine il numero 32 della Juventus si sofferma sulla sua stagione, il nuovo anno lo ha visto letteralmente rinascere e così piano piano ha scalato anche posizioni nella gerarchia degli attaccanti:

Io so che i gol contano, non ho mai capito piuttosto la continua ricerca mediatica del top player. Comunque ho avuto una grossa iniezione di fiducia prima di Natale: a Parma contro il Cagliari realizzai una doppietta. Quando segni ti scatta dentro qualcosa. Prima non ero spensierato, poi mi sono rasserenato. Lo sconforto è sbagliato, ma siamo tutti uomini.

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interviste Juventus

ultimo aggiornamento: 05-04-2013


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